Frequenza: 1 giorno alla settimana (martedì o giovedì), dalle 20.15 alle 22.30. Il martedì presso AnfiteatroLab (via Paracelso 16, MM Lima), il giovedì in sala attrezzata, zona P.ta Genova.
inizio lezioni: martedì 9 ottobre, giovedì 11 ottobre
Se porti un amico che si iscrive il primo mese è gratuito!
Per info ed iscrizioni: 345 24 29 866, teatro.artemisia@gmail.com
Laboratorio Permanente dell'Attore Performer
Il nostro laboratorio stabile sull’arte performativa si articola intorno a una proposta didattica dove protagonista assoluto è il corpo, inteso come corpo presente, vivo, ricettivo allo scambio: attraverso le sue memorie sensoriali e la sua presenza attiva e vitale, questo corpo “risvegliato” è in grado di innestare un gioco di scambio relazionale e di “riempire” lo spazio scenico. Voce, racconto di sé, linguaggio scenico, ancoraggio emotivo, gioco relazionale e ascolto: tutti questi elementi prenderanno organicamente forma e vita a partire dal nostro dato corporeo, dalla sua fisicità originale e vibrante, “liberata” da cliché e stereotipi.
Il laboratorio si articola intorno ai seguenti nuclei tematici:
“essere in ascolto” (risveglio fisico/sensoriale)
“essere nel movimento” (scomposizione del movimento, disequilibrio, gioco, organicità)
“essere in relazione” (dinamica in relazione, azione/reazione)
“essere nel ritmo” (tempo/ritmo, respirazione, azione scenica)
“essere nel racconto” (racconto di sé in relazione all’Altro)
“essere nella voce” (risuonatori, timbrica e organicità vocale)
“essere nella maschera” (lavoro con la maschera neutra, caratterizzazione)
Il lavoro svolto durante l’anno attorno a questi nuclei tematici sfocerà in una dimostrazione del lavoro svolto, a giugno presso la sede del laboratorio.
da Settembre a giugno, in sede attrezzata, zona P.le Loreto
sono aperte le iscrizioni!
Per info: teatro.artemisia@gmail.com
cell. 345 24 29 866
Seminario
"Maschera per-sona"
Indossando la maschera io sono non io, sono l’altro. «Io è un altro», scriveva Rimbaud.
Indossando la maschera l’attore indossa il suo destino; in senso più ampio indossare la maschera crea un rapporto tra l’uomo e un altro essere. La maschera crea una relazione, è lo strumento principe di una trasformazione unificatrice, in quanto essa elimina i limiti divisori e consente un’identificazione con l’altro.
La maschera consente l’incontro dell’individuo con l’universale.
E’ un elemento magico che rimanda a un mondo occulto (dal latino masca = strega), oppure un aspetto della nostra quotidianità, che indossiamo e togliamo: “per-sona”, per il suono, per dare voce a quel determinato suono.
“Io/altro” “Dentro/fuori” “Magico/Ordinario”: queste sono alcune delle dicotomie generatrici che orienteranno il nostro lavoro.
Il percorso propone un’intensa esperienza psico-fisica che, attraverso la stimolazione sensoriale e il risveglio della corporeità, ci porterà all’attivazione delle energie creatrici per realizzare una nostra personale maschera ed esserne alla fine posseduti.
L’incontro propone un lavoro di ascolto e presa di coscienza della propria specificità corporea, per liberare il corpo da contratture, cliché, blocchi energetici e scoprire un corpo nuovo, “neutro”, libero e danzante, pronto ad accogliere lo stimolo creativo per avvicinarci alla maschera neutra e al suo potenziale evocativo.
L’obiettivo è attualizzare un sé profondo nel qui ed ora, attraverso l’amplificazione dei sensi in festa e la relazione dinamica e fluida con il gruppo, in un rito catartico e gioioso.